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  • Immagine del redattoreDr. David Della Morte Canosci

INSONNIA E ATTIVITÀ FISICA: COSA FARE?

Aggiornamento: 30 set 2022


insonnia e attività fisica Palazzo Fiuggi

Difficoltà nell’addormentamento, difficoltà nel mantenimento del sonno o risvegli prima della sveglia possono essere molto fastidiosi e nascondere il principio di una vera e propria insonnia. L’attività fisica permette di migliorare questi sintomi?


Secondo l’American Academy of Sleep Medicine, l’insonnia è la difficoltà persistente di iniziare e mantenere il sonno, che si ripercuote negativamente sulla qualità e sulla durata del sonno stesso. L’AASM ha inoltre delineato due requisiti necessari per identificare un disturbo di insonnia:


  • La difficoltà di sonno è presente nonostante sussistano tutti i presupposti per dormire;

  • La scarsa qualità e durata del sonno comportando sonnolenza diurna.

Raramente si parla di insonnia quale patologia primaria; più spesso deriva da svariate condizioni patologiche psichiche o fisiche, quali ansia, stress, problemi di salute o, appunto, Long Covid.


DORMIRE BENE


Il sonno è un meccanismo naturale facilmente soggetto a turbamenti da parte di fattori organici, psicologici o ambientali. Per gli organismi viventi rappresenta un momento fondamentale di pausa e rigenerazione, sia fisica che mentale. Durante il sonno, i ritmi biologici rallentano, l’organismo recupera le energie spese durante il giorno e il cervello riduce al minimo la sua attività, rielaborando mentalmente le esperienze fatte durante la veglia.


Secondo numerose ricerche, oltre al numero di ore in cui si dorme, è importante la qualità del sonno: dormire 8 ore con un sonno alternato da frequenti risvegli inconsci (detti microrisvegli) non è sufficiente a garantire un adeguato riposo.


Secondo una ricerca condotta alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, negli Stati Uniti, il “dormire bene” non influisce solamente sugli aspetti sopraccitati, bensì collabora enormemente a rafforzare l’organismo. Secondo gli studi, infatti, le difese immunitarie funzionano meglio se il corpo può contare sulle canoniche otto ore di riposo o su un buon riposo notturno senza interruzioni continue.


ATTIVITÀ FISICA E INSONNIA


Fare attività fisica aiuta ad avere un sonno più profondo e ristoratore. Infatti, l’esercizio fisico è un elemento essenziale in uno stile di vita sano ed equilibrato. É stato più volte riscontrato che chi pratica sport regolarmente ha una qualità del sonno migliore rispetto a chi non pratica nessuna attività. Infatti, gli sportivi tendono ad avere un sonno adeguato (misurato in quantità di tempo) e soddisfacente (come qualità, ossia profondo e ristoratore).


A volte basta poco: anche solo 30 minuti di attività fisica e 8 ore di sonno aiutano a migliorare l’umore, la concentrazione e la salute. Ma attenzione agli orari! Fare attività fisica nelle ore serali mette il fisico in attività e quindi lo “sveglia”.


Fare attività fisica agisce positivamente anche sul benessere, sull’autostima e sulla percezione di sé stessi. Questa energia positiva ci aiuta ad affrontare efficacemente le nostre ansie e a migliorare anche il rapporto con ciò che spesso “ci tiene svegli la notte”.


COME LO SPORT FAVORISCE IL SONNO


Si ipotizza che l’attività fisica favorisca il sonno mediante tre modalità differenti:

  1. Temperatura corporea: la temperatura di chi si allena subisce una rialzo durante l’attività fisica, che poi scende nuovamente durante le ore successive. Il calo di temperatura avviene molto spesso alla sera, quando si avvicina l’ora del riposo e si palesa l’esigenza di dormire. Si ipotizza quindi che i cambiamenti di temperatura di chi si allena rappresentino per il cervello un segnale indicativo della necessità di riposarsi, paragonabile a quello che innesca la sonnolenza serale.

  2. Endorfine: l’insonnia è spesso un disturbo connesso alla presenza di condizioni come ansia, preoccupazione, stress e depressione. Secondo alcuni studi, l’esercizio fisico sarebbe in grado di mitigare tali condizioni attraverso il rilascio di endorfine, agendo in modo indiretto sull’insonnia.

  3. Ritmi circadiani: l’insonnia è dovuta anche ad alterazioni dei ritmi biologici che regolano il ciclo sonno-veglia (i cosiddetti ritmi circadiani). Secondo alcune ricerche, l’attività fisica svolta nelle prime ore del mattino avrebbe la capacità di favorire la normalizzazione del ritmo circadiano, contrapponendosi al fenomeno dell’insonnia.


 

Per migliorare la qualità del sonno, Palazzo Fiuggi propone un servizio completo che punta ad abbracciare la problematica da tutti gli aspetti:


  • Visita medica specialistica per valutare la qualità del sonno;

  • esame polisonnografico, nel quale viene eseguito l’elettroencefalogramma durante le fasi di addormentamento per una valutazione fine dei meccanismi neurali;

  • Wearable dedicati (bende e caschi Niraxx) all’empowerment della funzioni cognitive, dell’attenzione e dell’equilibrio del proprio stato mentale;

  • SPA wave: attraverso l’acustica binaurale e la stimolazione dinamica l’organismo viene portato in un profondo stato di rilassamento;

  • Tisane esclusive di Palazzo Fiuggi, frutto delle antiche ricette dei monaci Benedettini, insieme ad integratori mirati al rilassamento psicofisico.

La persona viene considerata nella sua completezza ed accompagnata a trovare il miglior equilibrio psicofisico per raggiungere la miglior qualità del sonno possibile e di conseguenza un potenziamento delle proprie funzioni cognitive durante la veglia. Curarsi e curare il proprio stato di sonno è il modo migliore per essere efficienti durante la veglia.


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